ESPORTARE IL MADE IN ITALY Il Made in Italy è il brand più conosciuto e apprezzato in Kazakhstan, il marchio di un saper fare che ci distingue agli occhi di questo Paese.Costituisce un fenomeno complesso che abbraccia diversi settori e attività economiche del nostro sistema, dai beni industriali ai prodotti agricoli tipici, al turismo. Solitamente si tende ad enfatizzare il concetto, considerando Made in Italy tutto ciò che viene prodotto in Italia, ma ciò è errato. Il Made in Italy non è etichetta che indica solo la provenienza geografica, ma firma d’autore e marchio distintivo che richiama l’idea di un prodotto unico e speciale. Il Made in Italy, quindi, è l’insieme dei prodotti e dei servizi per i quali l’Italia presenta un elevato grado di specializzazione ed è apprezzato nel mondo per la qualità, l’innovazione, il design, l’assistenza ai clienti, la tempestività nelle consegne e la competitività dei prezzi. In linea generale, come già affermato, con tale formula si fa riferimento principalmente al sistema moda, dei prodotti alimentari tipici, dei prodotti per la casa e anche dei prodotti di arredamento. Il nostro Paese è quindi specializzato nella produzione del vestire alla moda, del mangiare sano, dell'arredare bene e, grazie alle bellezze paesaggistiche, è specializzato anche nel turismo e quindi nel far stare bene i turisti stranieri e i turisti nazionali.
PERCHE' IL KAZAKHSTAN Tra i Paesi che da molti anni crescono c’è il Kazakhstan, una nazione stupenda ricca di storia, arte, cultura e dagli itinerari paesaggistici incantevoli. Indipendente dal 1991 il Kazakhstan, più grande dell’Europa e circa 9 volte l’Italia, con poco meno di 20 mil. di abitanti conta un’infinita quantità di risorse naturali disponibili: petrolio, gas, uranio, argento, piombo, zinco, tungsteno, ecc. Dal 1992 in poi i rapporti tra Italia e Kazakhstan si sono costantemente rafforzati, in un quadro costante di dialogo e di mutui benefici. Le molte affinità fra Italia e Kazakhstan fanno sì che le due nazioni siano da sempre amiche. Da qui nasce l'interesse di entrambi gli Stati di sviluppare maggiormente le loro già ottime relazioni. Nell’ambito del commercio e dell’economia l’intesa tra Italia e Kazakhstan è stata poi recentemente rafforzata durante il forum economico organizzato il 27 giugno 2015 a Milano, in occasione di Expo 2015. Con la partecipazione del Presidente della Repubblica del Kazakhstan e il Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana sono stati stipulati accordi commerciali per oltre 500 milioni di dollari. L’Italia risulta tra i principali investitori europei in Kazakhstan, in particolare con riferimento al settore petrolifero e a quello delle costruzioni. Sin dall’indipendenza del Paese ENI ha svolto un ruolo centrale nello sviluppo economico del Kazakhstan. Oggi detiene il 29,25% del mega giacimento di Karachaganak (Nord-Ovest) e il 16,81% di quello off-shore di Kashagan (Caspio), uno dei più importanti al mondo, la cui entrata in produzione, dopo le difficoltà tecniche emerse nel 2013, dovrebbe avvenire entro il 2016. Rilevanti anche gli interessi del Gruppo Todini-Salini-Impregilo, presente in Kazakhstan, con la Todini, sin dal 2000, e oggi impegnato nella realizzazione di vari tratti del corridoio stradale Europa Occidentale – Cina Occidentale ed in altre opere viarie nel Paese. Oltre a queste, si segnalano importanti investimenti di società partecipate da ENI (Saipem), dell’indotto petrolifero (Rosetti Marino, Bonatti, Sicim), ma anche nelle infrastrutture e servizi (Renco), nel settore anti-incendi (Eusebi impianti) e nel trasporto-logistica (Ocean di Trieste, Savino del Bene, Tuvia). Recentemente IVECO si è stabilita nel Paese con unità produttive (linee di assemblaggio di veicoli commerciali). Le joint-venture sono circa un centinaio. Sotto il profilo istituzionale lo sviluppo della collaborazione economica fra Italia e Kazakhstan è promosso in primis dal Gruppo di Lavoro intergovernativo per la cooperazione economica e industriale, la cui ultima sessione si è tenuta a Roma il 17 febbraio 2015. Il 28 gennaio 2016 il Ministro per le Risorse Agricole Maurizio Martina ha incontrato ad Astana il Vice-Primo Ministro Sagyntayev, il Ministro dell’Agricoltura Mamytbekov e la dirigenza di Expo Astana 2017. Il Kazakhstan non è solamente uno dei primi dieci Paesi al mondo che distribuiscono petrolio e gas, ma anche uno dei più forti produttori mondiali di farine in grado di sostenere il consumo alimentare della nostra “vecchia Europa”. Il Kazakhstan è un Paese con una disponibilità territoriale per l’agricoltura veramente immensa, per noi Europei quasi inimmaginabile, ma oggi la sua coltura preminente è il cereale. La monocoltura del grano ha posto il Kazakhstan nella stringente necessità di provvedere all’autosufficienza alimentare del Paese e oggi la dirigenza centrale si è prodigata in una serie di piani per l’agricoltura tali da far aumentare i prodotti coltivati puntando sulla necessaria modernizzazione di tutte le tecniche agricole e produttive. In Kazakhstan oltre ai tipici bazar trovano spazio, a pochi isolati di distanza, nascenti e grandi centri commerciali con un modello tipico occidentale. La giovane e dinamica popolazione kazaka sta adottando uno stile di vita sempre più europeo ed esige sia in campo alimentare che in altri settori merceologici accesso a tutti i nuovi prodotti di consumo. Il Paese ha una forte necessità di impianti di lavorazione con i quali si producano cibi per il consumo di massa ma in generale di avvicinarsi sempre di più a tutta la gamma dei beni di consumo alla pari dei mercati esteri soprattutto europei. Per questo motivo pensiamo alla forte attrattiva e al fascino per la cultura italiana e per il “Made in Italy”, un brand molto forte in Kazakhstan, che ci sostiene e ci favorisce agli occhi del consumatore locale.
COSA VENDERE IN KAZAKHSTAN Le imprese italiane guardano al Kazakhstan come a un mercato con grandi potenzialità, uno dei paesi più appetibili e in voga del momento per andare a vendere. Le aziende italiane hanno potuto constatare le tante opportunità offerte da un mercato diventato più sofisticato rispetto al passato e che guarda con grande attenzione ai prodotti del Made in Italy ma che richiede sempre più qualità. Con un flusso di export pari a oltre 700 milioni di euro nel 2013, l’Italia è il secondo maggiore esportatore europeo in Kazakhstan, dopo la Germania, e il quinto a livello mondiale. L’export italiano verso il Kazakhstan si concentra particolarmente nei settori: - Prodotti alimentari - Abbigliamento, calzature e pelletteria. - Mobili - Prodotti che provengono dall'industria manifatturiera come la gioielleria. - Macchinari di impiego in generale. - Prodotti per l'agricoltura, la pesca e la silvicoltura. - Costruzioni e artigianato. - Energia verde, elettrica, gas, vapore, aria condizionata e da fonti rinnovabili. - Robotica e nanotecnologia.
FLUSSI TURISTICI Il Kazakhstan ha un potenziale di turismo outgoing di alto livello verso l’Italia, reale e in costante crescita, soprattutto in termini di spesa turistica. Il numero di cittadini kazaki in grado di potersi economicamente permettere un viaggio in Italia è in costante aumento grazie alla ricchezza prodotta da un’economica legata alla vendita di materie prime. Tali potenziali acquirenti di servizi turistici non sembrano richiedere al momento una particolare opera di promozione del nostro Paese, considerato che essi già conoscono le località più esclusive della penisola, dove senza difficoltà possono affittare case di villeggiatura per sé e le loro famiglie. Risulta peraltro opportuno evidenziare che il mercato kazako vede di recente una sempre più crescente attenzione da parte dei vari competitor, che hanno incentivato le loro azioni di marketing e comunicazione in Kazakhstan. Lo sviluppo e la formazione di una classe media che è già in atto nel Paese, soprattutto nelle principali città, come Almaty e Astana, pone le basi per favorire un’attività di promozione dell’immagine turistica in Kazakhstan di cui esiste oggi richiesta, secondo quanto indicato anche dagli operatori turistici locali. Si rende, pertanto, opportuno avviare in tempi brevi un’attività di promozione unitaria del sistema Italia e della sua immagine turistica, che sia di maggiore supporto alla commercializzazione dei prodotti turistici italiani, soprattutto nelle due principali città di Almaty e della capitale Astana, al fine di intercettare una parte dei flussi che oggi si rivolgono ad altre destinazioni, ponendosi in concorrenza con altri Paesi.